venerdì 5 agosto 2011

Va tutto bene, Madama la Marchesa

Eravamo tutti ansiosi di sapere quello che avrebbe riferito il Presidentissimo in Parlamento e anche stavolta non ci ha deluso: ha detto esattamente ciò che pernsavamo dicesse.
Dunque: le banche sono solvibili (!), i risparmi delle famiglie solidi (!?) e ci sono segnali di ripresa (???).
Sono quei cattivoni dei mercati che non capiscono e vivono in un mondo parallelo scollegato dalla realtà, ma presto si accorgeranno di quanto sia stato bravo e bello il governo italiano. Tuttalpiù, per aiutarli a capire possiamo rimettere mano allo statuto di quei pelandroni dei lavoratori che pretendono pure di avere diritti invece di essere grati a chi si adopera per il bene della nazione. In ogni caso, per dare un consiglio disinteressato, sarebbe conveniente che tutti, ma proprio tutti, investissero i copiosi risparmi ad esempio in Mediaset!
Viene da domandarsi chi e perchè abbia osato disturbarlo dagli impegni lavorativi che di solito impegnano il presidente nel periodo estivo per queste facezie.
Intanto il giorno dopo la borsa di Milano ha perso il 5%; si vede che non capisce!
Quello che invece non capisco io, che sono lontanissimo dall'essere un economista è:
1) se c'è una disoccupazione intorno al 9% ed in particolare una disoccupazione giovanile del 30% e gli under 35 che lavorano sono in stragrande maggioranza precari
2) se i salari netti dei lavoratori sono tra i più bassi d'europa a fronte di un costo del lavoro nettamente sopra la media
3) se, a fronte dei suddetti stipendi bassi, il costo della vita è a livello della Germania (dove mediamente si guadagna il doppio) ed è in continua ascesa
4) se l'indebitamento delle famiglie continua ad aumentare perchè pagare l'affitto di una catapecchia costa come una rata di mutuo e non ti rimane in mano nulla, ma se aumenta l'inflazione ti aumenta la rata perchè il tasso fisso è da strozzini e mi viene tanto voglia di piangere...
5) se i consumi interni al paese sono in calo perchè la capacità di spesa delle famiglie (ma anche dei single) si sta riducendo all'osso e l'esportazione pure perchè i costi di produzione sono elevatissimi
6) se nel 2010 avevamo il 7° debito pubblico mondiale in rapporto al PIL (118%)
7) se le uniche cose che aumentano sono i prezzi e l'evasione fiscale...

vorrà ben dire che qualche xxxxx di problema ce l'abbiamo anche noi, o no!

giovedì 28 luglio 2011

Ora come allora

  “I partiti di oggi sono soprattutto macchine di potere e di clientela: hanno scarsa o mistificata conoscenza della vita e dei problemi della società e della gente, idee, ideali, programmi pochi o vaghi, sentimenti e passione civile, zero. Gestiscono interessi, i più disparati, i più contraddittori, talvolta anche loschi, comunque senza alcun rapporto con le esigenze e i bisogni umani emergenti, oppure distorcendoli, senza perseguire il bene comune. La loro stessa struttura organizzativa si è ormai conformata su questo modello, e non sono più organizzatori del popolo, formazioni che ne promuovono la maturazione civile e l'iniziativa: sono piuttosto federazioni di correnti, di camarille, ciascuna con un "boss" e dei "sotto-boss I partiti hanno occupato lo Stato e tutte le sue istituzioni, a partire dal governo. Hanno occupato gli enti locali, gli enti di previdenza, le banche, le aziende pubbliche, gli istituti culturali, gli ospedali, le università, la Rai TV, alcuni grandi giornali. E il risultato è drammatico. Un credito bancario viene concesso se è utile a questo fine, se procura vantaggi e rapporti di clientela; un'autorizzazione amministrativa viene data, un appalto viene aggiudicato, una cattedra viene assegnata, un'attrezzatura di laboratorio viene finanziata, se i beneficiari fanno atto di fedeltà al partito che procura quei vantaggi, anche quando si tratta soltanto di riconoscimenti dovuti.
[...] molti italiani, secondo me, si accorgono benissimo del mercimonio che si fa dello Stato, delle sopraffazioni, dei favoritismi, delle discriminazioni. Ma gran parte di loro è sotto ricatto. Hanno ricevuto vantaggi (magari dovuti, ma ottenuti solo attraverso i canali dei partiti e delle loro correnti) o sperano di riceverne, o temono di non riceverne più.
[...] noi vogliamo che i partiti cessino di occupare lo Stato. I partiti debbono, come dice la nostra Costituzione, concorrere alla formazione della volontà politica della nazione; e ciò possono farlo non occupando pezzi sempre più larghi di Stato, sempre più numerosi centri di potere in ogni campo, ma interpretando le grandi correnti di opinione, organizzando le aspirazioni del popolo, controllando democraticamente l'operato delle istituzioni. Noi pensiamo che il privilegio vada combattuto e distrutto ovunque si annidi, che i poveri e gli emarginati, gli svantaggiati, vadano difesi, e gli vada data voce e possibilità concreta di contare nelle decisioni e di cambiare le proprie condizioni, che certi bisogni sociali e umani oggi ignorati vadano soddisfatti con priorità rispetto ad altri, che la professionalità e il merito vadano premiati, che la partecipazione di ogni cittadino e di ogni cittadina alla cosa pubblica debba essere assicurata".

Questi sono alcuni stralci dall'intervista rilasciata da Enrico Berlinguer il  28/07/1981 a Eugenio Scalfari su "Repubblica".

Da allora ne abbiamo fatta proprio tanta di strada.

mercoledì 27 luglio 2011

Filosofi

 Certamenteme me ne sono perse parecchie, ma tra i commenti da destra dei fatti di Oslo, tra Marcello Veneziani che si preoccupa di bacchettare i comunisti che si permettono di stigmattizzare l'ideologia da cui ha preso spunto Breivik con domande demagogiche e sostanzialmente inutili e Antonio Socci che ci spiega che l'attentatore non può essere cristiano nonostante lui stesso si definisca tale, questa delirante gara a chi le spara più grosse la vince per distacco il fuoriclasse Borghezio con il suo intervento alla Zanzara (Radio 24).
Tralascio ogni commento sulla frase: "Il 100% delle idee di Breivik  sono buone e collimano con quelle dei movimenti che in Europa ormai ovunque vincono la elezioni", vorrei invece mettere l'accento su "l'ideologia della società aperta crea mostri".
Cavoli... in una botta sola è riuscito a demolire l'ideale politico in cui credo.
E poi, chissa se l'Italia si può definire una "società aperta"?
A giudicare da certi suoi rappresentanti nel parlamento europeo si direbbe proprio di si...
Il 25 luglio si sono svolte delle manifestazioni fuori da alcuni "Centri di Identificazione ed Espulsione" contro la stretta ancora più forte data dal Ministero dell'Interno alla possibilità di accesso all'interno delle strutture  con circolare ministeriale n°1035 del 1° aprile 2011, motivata dallo straordinario flusso d'immigrazione dal nord africa ed a tempo indeterminato.
In pratica per questi luoghi, nei quali già l'accesso era già fortemente limitato, è diventata impossibile ogni forma di controllo. Perfino i parlamentari non possono più entrare "a sorpresa", ma solo dopo preventiva comunicazione. Nei CIE persone che hanno come sola colpa il non avere il permesso di soggiorno vengono rinchiuse in condizioni peggiori che in carcere per un tempo massimo di 18 mesi per essere identificati ed eventualmente espulsi, e non possono comunicare all'esterno, neppure con un avvocato. L'unico contatto possibile era con i giornalisti o con le associazione che, non senza fatica, riuscivano ad  ottenere un permesso d'ingresso. Ora neanche più quello; persone dimenticate e nascoste, come si nasconde la polvere sotto il tappeto quando arrivano gli ospiti, e private di ogni dignità umana.
Non è la società aperta, è il sonno della ragione che crea mostri.

lunedì 25 luglio 2011

...Stalingrado in ogni città

Quello che è stato detto dal costruttore col fiocco intorno al collo e dall’imprenditore delle autolinee “Caronte” (complimenti per il nome) sul conto di Penati è di competenza di ben altri giudici.
Io mi posso limitare ad un sommario giudizio politico sull’ennesimo centro di potere che occupando una cosiddetta “roccaforte”, nella fattispecie il comune di Sesto S. Giovanni, ritiene di avere una sorta di mandato di onnipotenza.
Si, perché se pur è vero che i personaggi coinvolti sono per ora soltanto indagati, quindi presunti innocenti, e che almeno hanno avuto il buon gusto di dimettersi o autosospendersi, mentre in altri lidi c’è chi, condannato in 2° grado per associazione mafiosa, siede pacificamente in parlamento, è altrettanto vero che esiste una notizia di reato.
Ed è questa la cosa grave.
Che Penati, Oldrini o chi per essi siano o meno coinvolti in affari di corruzione, le cose che rendono possibili queste malversazioni sono i regolamenti che le Pubbliche Amministrazioni applicano al sistema di assegnazione degli appalti, ovviamente oltremodo fumosi, per usare un eufemismo.
Questo, unito ad un clima da “non disturbate il manovratore” oramai in voga da circa 25 anni, determina una certa facilità, da parte del politico di turno, a “saltare il fosso” e a considerare l’amministrazione della cosa pubblica un affare “privato”, nella quale quello che conta è, nel migliore dei casi, ciò che si considera il bene comune, ma senza la benché minima partecipazione popolare, anzi, tenendo il più possibile all’oscuro di tutto la cittadinanza.
La trasparenza delle procedure e la pubblicazione di esse è l’unica medicina preventiva contro questo modo di fare affari che politici ed imprenditori, quando non anche delinquenti hanno reso la norma ormai da tempo immemore.
Ed è quello che dovremmo pretendere a gran voce da coloro che abbiamo contribuito a eleggere.

Il libero pensiero

Beh, come primo post mi sembra giusto mettere la foto di due uomini liberi.
Questo sarà un blog che tratterà di politica e società visti da "un uomo qualunque" e non "un uomo qualcuno" (cit. Caparezza).
Come potete capire dalla prima citazione, i miei riferimenti culturali farebbero rabbrividire i benpensanti, ma tant'è: forse ho qualcosa anch'io da dire.
Come i due della foto.